La musicoterapia è una disciplina scientifica che ha come obiettivo quello di instaurare una relazione terapeutica stabile fra il musicoterapista e il paziente attraverso il canale non verbale e l’espressione corporea, in unione con gli aspetti sonoro-musicali, per raggiungere l’obiettivo di far acquisire al paziente nuove modalità di comunicazione con se stesso, con il proprio nucleo familiare ed il mondo esterno.
La Musicoterapia è una disciplina di supporto e come tale si affianca ad altre di tipo medico e psicologico in ambito riabilitativo in un quadro di presa in carico globale del paziente. La Musicoterapia è indicata per numerose patologie e disturbi comportamentali, ma può trovare maggior spazio e peso terapeutico in quelle patologie ove è proprio la capacità di comunicazione e di relazione il problema maggiore presentato dal paziente.
Il contesto non-verbale è fondamentale per il musicoterapeuta; esso è costituito dalla congiunzione di infiniti codici comunicativi, tra i quali possiamo riconoscere il codice musicale, il codice corporale con i suoi movimenti prossimali, assili, distali, il codice verbale, il codice mimico, ecc.
Durante i mesi di gravidanza e i primi mesi di vita extrauterina il codice comunicativo tra madre e feto è sicuramente non-verbale. Dal punto di vista clinico si è potuto osservare che l’uso del contesto non-verbale favorisce il ritorno alla memoria di quelle che possono essere state le prime esperienze di relazione della vita di un individuo; inoltre il contesto non-verbale limita la messa in atto di meccanismi di difesa favorendo quindi la possibilità per il musicoterapeuta di poter usare suoni e stimoli atti a produrre uno stato di regressione nel paziente, necessario a volte per poter lavorare in modo più efficace.
Ci sono diversi modelli di riferimento in Musicoterapia, portati avanti da altrettante Scuole di pensiero e di Formazione nel mondo; nel caso di lavoro con i bambini e/o adulti è però riconosciuto quasi universalmente valido il modello di riferimento proposto dal Prof. Rolando Benenzon, alla base della teoria del quale c’è il Principio ISO.
Il principio ISO è un concetto totalmente dinamico che sintetizza la nozione dell’esistenza di un suono o di un insieme di suoni o di fenomeni acustici e di movimenti interni che caratterizzano e individualizzano ogni essere umano.
Nel processo musicoterapico è indispensabile che il musicoterapista conosca il suo proprio ISO in tutte le sue forme e che arrivi a conoscere anche l’ISO dei pazienti con cui lavora; in base a questa conoscenza si formalizza un progetto di intervento relativo agli obiettivi da raggiungere e i mezzi da utilizzare per tali fini.
L’aspetto più importante nel lavoro musicoterapico è proprio quello della relazione: la musicoterapia infatti non si pone come fine l’acquisizione di competenze musicali specifiche da parte dell’utente, ma attraverso l’uso degli strumenti e il loro suono e il ritmo, diviene un’attività di mediazione fra il terapista ed il paziente allo scopo di promuovere le capacità esistenti.
E’ evidente che raggiunti certi livelli di apprendimento per alcuni soggetti sia anche possibile esprimersi attraverso il suono compiuto di uno strumento con melodia e ritmi.